Andreina ha conosciuto la Fondazione Martinoli come familiare e, con il tempo, ha scelto di restare come volontario.
Partecipare alle attività e ai momenti di animazione gli ha permesso di vivere da vicino l’atmosfera autentica che anima la Casa della Serenità.

Racconta la gioia di vedere gli ospiti ballare, ridere, cantare durante le feste e i laboratori.
Quell’energia, dice, è contagiosa:

“All’inizio venivo solo per accompagnare mia madre, poi ho capito che volevo restare anche per gli altri. Qui ho trovato un luogo pieno di vita.”

Il suo impegno è diventato una forma di gratitudine verso la struttura e verso gli operatori che ogni giorno si prendono cura con attenzione e affetto degli anziani.
Una testimonianza che racconta quanto la Fondazione Martinoli non sia solo una RSA, ma una comunità di relazioni che si alimenta grazie alla fiducia e alla partecipazione di chi ne fa parte.