
Fondazione Beppina e Filippo Martinoli
Le origini della Fondazione
Le origini di una storia fatta di amore e comunità
La Fondazione Beppina e Filippo Martinoli - Casa della Serenità di Lovere nasce da un gesto che ha attraversato il tempo: un atto di amore e di fiducia verso la propria comunità.
Nel 1930, il Commendatore Filippo Martinoli, mosso da profondo spirito cristiano e dal desiderio di lasciare un segno concreto di solidarietà, donò alla Congregazione di Carità di Lovere i propri beni, con un intento preciso: creare un luogo accogliente per gli anziani non autosufficienti, intitolato a sé e alla moglie Beppina.
Fu un gesto visionario, capace di gettare le fondamenta di quella che oggi è una delle RSA più storiche e riconosciute della provincia di Bergamo.
Così nacque la Fondazione Beppina e Filippo Martinoli - Casa della Serenità, un simbolo di cura, rispetto e umanità.





La nascita della Casa della Serenità
Dopo anni di dedizione e collaborazione, nel 1963 il sogno si realizzò.
La Casa della Serenità venne inaugurata e riconosciuta ufficialmente come Ente Morale, con il Decreto del Presidente della Repubblica del 22 marzo 1963.
Quella data segna l’inizio di una missione che continua ancora oggi: prendersi cura degli anziani con dignità, rispetto e amore.
Da allora, la Fondazione Beppina e Filippo Martinoli - Casa della Serenità di Lovere è diventata un punto di riferimento per la cura degli anziani non autosufficienti, non solo nel Sebino ma in tutta la provincia di Bergamo.
Una casa che cresce insieme ai suoi professionisti
Ogni membro del team della Fondazione Martinoli contribuisce a far evolvere la struttura, che negli anni è passata da casa-albergo a centro di eccellenza per la cura e l’assistenza degli anziani.
Una trasformazione continua, guidata da una visione condivisa: offrire un ambiente di lavoro sereno e umano, dove si cresce insieme, operatori e ospiti.
“Quando entri qui, capisci che non stai solo facendo un lavoro: stai prendendoti cura di vite, ogni giorno, con la testa e con il cuore.”
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