Speranza – La forza di un nome che racconta una vita

“Non mi sento ospite, mi sento a casa.” – Speranza, ex volontaria e oggi ospite della Casa della Serenità
Il nome di Speranza racchiude un significato profondo, donatole alla nascita nel 1940, in pieno tempo di guerra: un augurio di fiducia e luce nel futuro.
Per oltre vent’anni, Speranza è stata volontaria alla Fondazione Martinoli, impegnata nel servizio di animazione. Organizzava feste di compleanno, momenti di incontro e iniziative che portavano gioia agli ospiti della Casa.
Quando la vita le ha chiesto di fermarsi, ha scelto proprio questo luogo per continuare a vivere, questa volta dall’altra parte della cura.
“Conoscevo bene questa Casa. Qui ho trovato la stessa umanità che avevo visto negli occhi di chi ci lavora ogni giorno.”
Speranza vive nella struttura da più di un anno e mezzo e racconta con affetto la sua esperienza: apprezza la vista sul lago, che le ricorda il marito, marinaio sui battelli, e si sente circondata da affetto e attenzione.
Oggi partecipa ancora ai laboratori creativi e alle attività di socializzazione, portando con sé quella stessa energia positiva che per tanti anni ha regalato agli altri.
Ogni suo sorriso è un invito a credere che la serenità esista davvero - e che la si possa ritrovare, anche dopo una vita intera dedicata al dono.


